Cos’è Art for cuozzis

Art for cuozzis è un’associazione di promozione sociale che difende, promuove e condivide il patrimonio culturale campano attraverso l’uso dell’idioma napoletano*.
L’obiettivo principale è quello di offrire a tutte le categorie di soggetti che vivono in situazioni di disagio e marginalità, gli strumenti per accedere a un sapere – quale quello artistico e culturale più in generale – di solito considerato inaccessibile.
L’utilizzo del napoletano, pensato come strumento di inclusione, aiuta in questo poiché abbattendo le barriere si avvale di un linguaggio “basso” che veicola contenuti “alti”. 

Quest’operazione rientra in un’ottica di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale che parte dal basso, poiché un bene può essere definito comune solo se ne viene riconosciuto il valore e soprattutto quando questo viene condiviso. Il fine è quindi quello di responsabilizzare ed educare al bene comune i cittadini, quei cittadini che vivono determinate realtà territoriali la cui ricchezza artistica è pari al degrado sociale in cui versa e farli diventare i primi difensori e promotori della propria terra.
La cultura è coltura, coltivazione e in tal senso dunque Art for cuozzis, zappando zappando, vuole seminare in un terreno generalmente considerato infelix.
Insegnare a riconoscere le radici per amare la propria terra.
Perché arte per i cuozzi? Perché la parola cuozzo, nella sua accezione etimologica di origine incerta, sta ad indicare la parte più esterna del pane che in virtù della sua durezza fa sì che questo possa diventare un contenitore resistente, una volta svuotato della mollica. E noi dell’associazione crediamo fortemente che sia necessario riempire di Bellezza quel contenitore perché se è vero che la bellezza salverà il mondo, è soprattutto compito del mondo salvare la bellezza.

Riconoscendo il valore fondamentale della Relazione, l’associazione propone l’organizzazione di iniziative sociali in collaborazione con altre realtà associative, istituzioni museali, scuole, fondazioni, enti pubblici e privati al fine di mettere al servizio delle fasce sociali più deboli e disagiate la possibilità di conoscere il proprio territorio per far sì che queste diventino cittadinanza attiva e consapevole. 

*Doverosa precisazione di carattere scientifico: la varietà linguistica locale adottata è definita “napoletano” in virtù del fatto che nel contado napoletano «l’identificazione dei propri usi linguistici con quelli del nucleo urbano è sicura e immediata», tanto che «potrebbe […] avanzarsi l’ipotesi che, in quest’ampia area, con “napoletano” si intenda designare innanzitutto i tratti linguistici che le diverse parlate locali (compresa la napoletana cittadina) hanno in comune». (Avolio 2005)